Ecomuseo delle acque del Gemonese Ecomuseo del Casentino Ecomuseo paesaggio orvietano Ecomuseo della pastorizia Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite Ecomuseo della val Germanasca Ecomuseo del Vanoi Mondi Locali Local Worlds

Mappe di esempio

La mappa è un percorso collettivo che comporta coinvolgimento, ricerca e impegno, uno strumento creativo che con vivacità e spontaneità è in grado di rinsaldare e ricostruire in termini attuali il legame fondamentale tra le persone e il territorio. Consente di riflettere insieme sulla qualità dei luoghi, sulle potenzialità da loro manifestate e sui significati a loro attribuiti.

Gli esempi riportati corrispondono ad una serie di esperienze che hanno rappresentato delle occasioni importanti per il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità di riferimento, a cui è interessante rifarsi per valutare caratteristiche, contenuti e funzioni di un modello di intervento orientato verso una progettazione condivisa e consapevole.

Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite

www.ecomuseodeiterrazzamenti.it

I fenomeni di dissesto creatisi lungo i versanti non più coltivati della Valle Bormida in Alta Langa (Cuneo), colpiti dall’alluvione del 1994, evidenziarono il collegamento tra questo fenomeno erosivo e l’erosione sociale e culturale della comunità di Cortemilia. Nacque allora l’idea del progetto dell’Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite: ricostruire in modo simbolico, oltre che concreto, un riferimento sicuro e costante attraverso i secoli del paesaggio terrazzato, con i suoi muri in pietra a secco, le cascine e le coltivazioni. Donatella Murtas coordinatrice scientifica dell’Ecomuseo dal 1999 al 2010, avendo lavorato presso l’associazione Commond Ground durante il suo master di specializzazione in ingegneria ambientale, ha sperimentato l’efficacia delle Parish Maps e questo modello di inventariazione e riscoperta del patrimonio locale ha ispirato il suo lavoro presso l’ecomuseo. Oggi, Donatella è coordinatrice della Sezione Italiana dell’Alleanza Mondiale per i Paesaggi Terrazzati.

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Ecomuseo della pastorizia

https://www.visitmove.it/ecomuseo-della-pastorizia/

Anche a Demonte in Valle Stura (Cuneo) per evitare la scomparsa di un’economia basata sulla pastorizia e su un’agricoltura di sussistenza che rischiava di compromettere l’identità e l’integrità del territorio ha portato la locale Comunità Montana a proporre l’istituzione di un ecomuseo per promuovere un progetto finalizzato al recupero e alla valorizzazione della “pecora sambucana”, un ovino di razza autoctona che era a rischio di estinzione. A questa iniziativa si aggiunsero altre attività che si posero l’obiettivo di raccogliere e divulgare i “saperi” e le conoscenze legate al mondo della pastorizia e anche in questo caso, il modello di partecipazione per la realizzazione delle mappe ha aiutato la comunità a prendere coscienza del proprio patrimonio e ad impegnarsi per conservarlo e rivitalizzarlo.
Grande merito per tutto questo processo va a Stefano Martini coordinatore dell’Ecomuseo.

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Scopriminiera Ecomuseo delle Miniere e Valle Germanasca

http://www.ecomuseominiere.it/

In Val Chisone e Germanasca (Torino) l‘abbandono dell’attività mineraria rischiava di far scomparire un patrimonio di grande interesse culturale e turistico. L’ecomuseo delle miniere della Val Germanasca ha utilizzato le mappe di comunità per coinvolgere la popolazione nelle attività culturali finalizzate a definire gli obiettivi turistici dell’ecomuseo. Il processo di partecipazione ha prodotto il recupero di un sentiero e la realizzazione di un museo. Il diario del percorso partecipativo di Prali è stato stampato e distribuito a tutti gli ecomusei del Piemonte e la prassi di coinvolgere la popolazione per prendersi cura del proprio patrimonio è proseguita con altri gruppi di lavoro. La mappa di Pomaretto è andata oltre il semplice coinvolgimento di una comunità attorno al suo patrimonio ma ha coinvolto le comunità di due confessioni religiose con una positiva ricaduta sul territorio e un ri-avvicinamento alla partecipazione attiva nelle attività del Comune.

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Ecomuseo del Vanoi

www.ecomuseo.vanoi.it

L’Ecomuseo del Vanoi nato per volontà del Comune di Canal San Bovo e del Parco Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino (Trento) alle iniziative di riqualificazione e conversione di edifici e di recupero della sentieristica affianca attività di ricerca e di confronto con la popolazione nell’ottica della partecipazione e del coinvolgimento. Da un corso di ricamo è nata l’idea di realizzare la prima Mappa della Memoria della Comunità. Recentemente sono state coinvolte le quattro Proloco del territorio per un ragionamento sul paesaggio che potesse condurre a “una visione” univoca per tutto il Vanoi. La raccolta delle quattro Mappe del Vanoi potrà essere offerta al turista per comprendere momenti storici e memorie difficilmente comprensibili durante una semplice vacanza. Ristabilire periodicamente dei legami con i “testimoni della memoria” del territorio è utile all’Ecomuseo anche per stabilire nuovi contatti e valutare nuove strategie per la valorizzazione e promozione del territorio.

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Le mappe delle Pro Loco

Ecomuseo del paesaggio orvietano

www.provincia.terni.it/ecomuseo

L’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano è un progetto pilota sperimentale avviato dalla Provincia di Trento e dal GAL Trasimeno Orvietano. Ad essere coinvolto è il territorio di otto comuni dell’Alto Orvietano, un’area laboratorio su cui si sono poste le basi necessarie alla futura istituzione dell’ecomuseo. Il percorso di coinvolgimento e di animazione che le stesse comunità locali hanno condiviso ed orientato, si è manifestato in una serie di studi per la conoscenza del territorio, di incontri pubblici e di attività sperimentali mirate all’individuazione dei metodi e delle forme più idonee a facilitare la partecipazione e la diffusione dei risultati raggiunti. In tale processo lo strumento principale di cui si è fatto uso è stata la mappa di comunità.

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Ecomuseo del Casentino

www.ecomuseo.casentino.toscana.it

Situato nell’alta valle dell’Arno in Provincia di Arezzo, l’Ecomuseo del Casentino è nato per volontà della locale Comunità Montana, consapevole della bontà del modello ecomuseale quale strumento di valorizzazione territoriale. Le numerose sedi espositive distribuite su tutta l’area concorrono a realizzare, nell’insieme, la missione principale dell’ecomuseo che è quella di tutelare e promuovere il patrimonio locale nelle sue componenti ambientali, storico-culturali, produttive ed etnografiche. Dopo la comunità di Raggiolo dove si è sperimentato il processo le mappe di comunità sono ancora oggi utilizzate come strumento per coinvolgere e far partecipare la comunità alle scelte di conservazione, valorizzazione e sviluppo del territorio.

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Ecomuseo delle Acque del Gemonese

www.ecomuseodelleacque.it

L’Ecomuseo delle acque del Gemonese si colloca nell’ambito geografico del Campo di Osoppo - Gemona una piana alluvionale situata al centro del Friuli Venezia Giulia. Nato con un progetto LEADER da una partnership tra il Comune di Gemona del Friuli e la cooperativa di servizi ambientali Utopie Concrete è stato riconosciuto di interesse regionale dalla legge 10/2006 del FVG. Si propone di documentare, recuperare e interpretare la memoria storica, la vita, le figure e i fatti, la cultura materiale e immateriale, le relazioni fra ambiente naturale e ambiente antropizzato, le tradizioni, le attività, le pratiche di vita e di lavoro e le produzioni locali nonché il modo con cui gli insediamenti e le opere dell’uomo hanno caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio dell’ambito ecomuseale nella prospettiva di orientare lo sviluppo futuro del territorio in una logica di sostenibilità ambientale, economica e sociale, di responsabilità e di partecipazione dei soggetti pubblici e privati e dell’intera comunità locale.

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